Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al nuovo decreto sulla scuola e sull’esame di maturità. E la bocciatura scatta in un caso preciso
L’anno scolastico inizierà ufficialmente nei prossimi giorni, ma il governo non ha atteso il ritorno fra i banchi degli alunni per approvare il nuovo decreto scuola. Si tratta di un provvedimento che tocca diversi punti da tempo nel mirino anche di polemiche. Ma sicuramente la novità più grande riguarda la maturità. Le scorse settimane hanno evidenziato la necessità di intervenire per dare delle regole più rigide ed evitare scene come quelle avvenute fra giugno e luglio.

L’ultimo esame di maturità, infatti, è stato caratterizzato da alunni che hanno fatto scena muta all’orale sottolineando che la promozione era ormai acquisita e non c’era necessità di studiare per l’ultima prova. Scelte assolutamente discutibili e che hanno aperto una sorta di discussione all’interno anche della società. Da qui la decisione da parte del governo di intervenire per adottare delle regole ben precise.
Come cambia la maturità?
La maturità del prossimo anno sarà molto diversa da quella svolta in questo 2025 almeno per quanto riguarda l’orale. Via la discussione del documento, ma ci saranno solamente quattro materie su cui si concentrerà l’ultima prova. “Così diventa più serio e sereno“, il pensiero del ministro Valditara, citato dall’Adnkronos. Ma non è finita qui: ci sono altre due novità molto importante sia per gli alunni che per i docenti.
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Dal prossimo anno in poi non sarà più possibile fare scena muta o non svolgere regolarmente la prova. In caso di silenzio davanti alla commissione o magari assenza all’orale, scatterà automaticamente la bocciatura. Una scelta resa necessaria dopo quanto successo nelle scorse settimane. Durante l’ultima maturità i docenti si sono trovati spalle al muro nonostante una sorta di rivoluzione da parte degli studenti. Ora la situazione è cambiata e si è deciso di mettere una regola più rigida.

L’ultima grande novità riguarda gli insegnanti. Ci saranno commissioni da cinque e non di sette. Una diminuzione sia per consentire ai futuri commissari di poter prendere parte ad una formazione specifica, ma anche per aumentare lo stipendio dei docenti che faranno la maturità. Una svolta che da tempo i professori chiedevano.
Non solo la maturità, cosa prevede il dl Scuola
Naturalmente il decreto non riguarda esclusivamente la maturità. Con questo provvedimento si è dato il via libera ad una modifica per quanto riguarda l’alternanza scuola-lavoro che da quest’anno si chiamerà formazione scuola-lavoro. Una scelta fatta per rimarcare la rilevanza di questo percorso formativo. Diventa ordinamentale anche la riforma del 4+2 e si è deciso, inoltre, di rendere più sicure le gite scolastiche.

Misure più stringenti, quindi, per quando si decide di organizzare un viaggio studio. Gli autobus avranno l’obbligo della frenata assistita per evitare incidenti che hanno condizionato il nostro Paese negli scorsi mesi. Insomma, ci troviamo





